
Lo studio
Per valutare questo rischio, i ricercatori guidati da James Paulson del Scripps Research Institute in California hanno esaminato le mutazioni che potrebbero avere luogo nel genoma del virus H7N9. Gli scienziati si sono concentrati su H7 hemagglutanin, una proteina posta sulla superficie del virus dell’influenza che gli permette di agganciare le cellule ospiti. I risultati del team di ricerca, pubblicati dalla rivista PLoS Pathogens, hanno dimostrato che, nelle prove di laboratorio, le mutazioni di tre aminoacidi hanno reso il virus piĂą capace di legarsi alle cellule epiteliali della trachea umana, avvalorando l’ipotesi questi cambiamenti siano fondamentali per rendere il virus pericoloso per le persone.
Le reazioni
“Questo studio ci aiuterĂ a monitorare il rischio causato dall’influenza aviaria in maniera piĂą informata e ad aumentare la nostra conoscenza dei cambiamenti virali, che potrebbero essere potenzialmente pericolosi per gli esseri umani”, dice Fiona Culley, esperta in Immunologia respiratoria all’Imperial College di Londra.”Qualche mutazione singola si è verificata spontaneamente ed è stata osservata. Le probabilitĂ che tutte e tre le mutazioni si verifichino contemporaneamente sono relativamente basse”. Wendy Barclay, dell’Imperial College di Londra, virologa e specialista di patologie influenzali, ha dichiarato che i risultati dello studio sono importanti per il fatto che dimostrano il motivo per cui l’influenza aviaria H7N9 dovrebbe essere mantenuta sotto un’intensa sorveglianza. “Questi studi mettono il virus H7N9 in cima alla lista dei virus dei quali dovremmo preoccuparci”, ha detto la ricercatrice inglese. “Maggiore è il numero di persone infettate, maggiore è la probabilitĂ che la combinazione letale di mutazioni possa verificarsi”.
Fonte: Pathogens PLOS 2017
Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ /Popular Science)
